Disinstallate Mammoth, l'app finanziata da Google che vuole lucrare sui content creator del Fediverso
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Peppe Namir :misskey: :xmpp:replied to Il Fediverso fa schifo? on last edited by
@[email protected] @[email protected] forse io sono controcorrente, ma non ci vedo nulla di negativo
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Il Fediverso fa schifo?replied to Peppe Namir :misskey: :xmpp: last edited by
@peppenamir il fediverso è una cosa ancora così piccola che l'ingresso di qualsiasi attore che abbia disponibilità finanziaria abbastanza grande potrebbe rovinarlo molto facilmente, soprattutto se si mette a creare non una propria istanza ma servizi trasversali con app che da un giorno all'altro possono iniziare a cambiare i termini di servizio raccogliendo enormi quantità di dati personali
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Peppe Namir :misskey: :xmpp:replied to Il Fediverso fa schifo? last edited by
@[email protected] @[email protected] per me sono paranoie inutili , per me il fediverso deve rimanere libero per tutti, anche alle mega aziende che ci possono lucrare, poi sta sempre all' utente decidere cosa vuole fare e chi seguire o no. C'è sta mentalità folle di volere difendere la "purezza" del fediverso ed è una gran fesseria. Il fediverso ha bisogno di crescere anche con gente che ci investe tempo e denaro, sennò ci si accontenta e lo si tiene così com'è adesso, una comunità di persone fantastica, ma isolata dal pianeta terra. aggiungo soltanto che non siamo noi a decidere la direzione che prenderà, ed è giusto che sia così perché il fediverso è libero
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Elena Brescacinreplied to Peppe Namir :misskey: :xmpp: last edited by
@peppenamir @fediverso @fedifaschifo Non facciamo lo stesso errore di certi fanatici Linux, e purtroppo ce ne sono, per i quali investirci denaro su un progetto è il male. Il Fediverso è e deve rimanere libero, ma contare solo sulle donazioni vuol dire rischiare di vedere istanze chiudere da un giorno all'altro. Cerchiamo di essere realisti. Guarda WordPress. Open source ma se ha tutta una community dietro, è perché dietro ha aziende anche grosse.
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Peppe Namir :misskey: :xmpp:replied to Elena Brescacin last edited by
@[email protected] concordo al 100% ma non è solo un problema di istanze che chiudono, è proprio un problema di sviluppo vero e proprio e di rimanere al passo con i tempi @[email protected] @[email protected]
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Elena Brescacinreplied to Peppe Namir :misskey: :xmpp: last edited by
@peppenamir @fediverso @fedifaschifo Le istanze che chiudono, esempio preso come conseguenza più eclatante. Perché non essere supportati economicamente significa che lo sviluppatore lavora a rilento, non chiude i bug (compresi quelli di sicurezza) succedono tanti inconvenienti che fanno scadere la qualità di un prodotto gradualmente ma inesorabilmente.
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Elena Brescacinreplied to Peppe Namir :misskey: :xmpp: last edited by
@peppenamir @fediverso @fedifaschifo Su questa cosa dell'inglese usato dove non serve, sono d'accordo: ci sono termini che sono usati a sproposito, non mi puoi dire "overbooking" per dire "sovrannumero" o "burnout" per dire "esaurimento"; io lavoro nell'informatica quindi i termini tecnici non li cambi. "handicap" è un termine che indica uno svantaggio a livello sportivo inizialmente, ma per la disabilità è inadatto perché fuorviante: la… (1/4)
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Elena Brescacinreplied to Elena Brescacin last edited by
"Empowerment" non è solo emancipazione, non è autodeterminazione, ma è la possibilità, grazie a emancipazione e autodeterminazione, di essere influenti nei contesti decisionali politica compresa. E in italiano non c'è perché siamo culturalmente ben lontani da accettare il vero empowerment. (4/4)
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Elena Brescacinreplied to Elena Brescacin last edited by
Quindi paradossalmente una persona con disabilità non viene più definita handicappata ma i documenti ufficiali pieni di paroloni, gli danno un handicap -svantaggio- linguistico. Io comunque personalmente non sono completamente a sfavore dell'inglese perché ci sono termini che purtroppo in italiano non hanno (ancora?) corrispettivo. (3/4)
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Elena Brescacinreplied to Elena Brescacin last edited by
mancanza della vista per esempio è un limite, una disabilità. L'handicap sarebbe, per esempio, non riuscire ad approvare l'accesso a un servizio bancario perché va in timeout e non riesco a leggere in tempo il codice monouso. Però se l'app allunga il timeout, la disabilità continuo ad avercela ma l'handicap no! E restando in tema, gli inglesismi utilizzati così alla cavolo in contesti dove non sono necessari, creano handicap. (2/4)